"Evviva San Michele!" . Devozione all'Arcangelo e tracciatura del solco a Sturno

«Ogni documento è prezioso per noi, grazie alla duplice rivelazione che compie: rivela una modalità del sacro in quanto ierofania; rivela, in quanto momento storico, una posizione dell'uomo rispetto al sacro». Così Mircea Eliade, il grande storico delle religioni. E al sacro e alle sue forme rituali si collega la tracciatura del solco, antica pratica tradizionale che a Sturno celebra nel contempo la devozione verso il protettore San Michele Arcangelo e la fine dell’annata agraria, che si intende celebrare nel ringraziamento manifestando l’augurio di un’ancor più prospera annata futura. La tracciatura del solco dritto, quindi, rappresenta un particolare atto gratulatorio che rimanda ad un coagulo di ritualità codificate plurisecolari, nelle quali è dato cogliere antiche venature pagane risemantizzate nella cristianità. Sacralità e venerazione, abilità tecnica e aspetto competitivo, ringraziamento e auspicio sono gli aspetti salienti di una pratica che Sturno conserva gelosamente, al pari di poche altre realtà italiane. Nell’ottica del paradigma patrimoniale (coscienza comune, identità, autenticità), la tracciatura va tutelata e valorizzata affinché si possa promuovere questa profonda e radicata forma di bene culturale immateriale, da consegnare alle nuove generazioni.